L’amicizia al tempo dell’espatrio!

Amicizia Ciao ragazzi, è più di un mese che non scrivo, non perché non avessi nulla da scrivere, ma più semplicemente perché non ho avuto voglia. E per citare una battuta di Jep Gambardella tratta da La grande bellezza: "La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto 65 anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare." Ecco, io non volevo aspettare i 65 anni 🙂 Bene, dopo aver chiarito questo punto vorrei toccare un argomento che per chi ha vissuto o vive per lungo tempo lontano da casa è qualcosa che è costretto ad affrontare in maniera diversa da chi decide di non spostarsi mai dal luogo in cui vive. Sto parlando dell'amicizia. Fare nuove amicizie per chi viaggia non è un problema, anzi, in genere chi decide di fare questo tipo di vita è proprio perché vuole conoscere sempre gente nuova, e conoscere gente nuova è la cosa più facile del mondo. Tutto inizia da una semplice parola che al giorno d'oggi le persone temono come una visita dal destista: "Ciao". Chiaramente poi questa va declinata nelle varie lingue, ma di base tutte le amicizie iniziano con queste quattro lettere. Non solo amicizie, ma anche amori, rapporti lavorativi, avventure di una notte o conoscenze di qualche settimana, giusto il tempo di divertirsi un po'. In genere chi viaggia non ha paura di dire "ciao" e iniziare una serie di relazioni che l'uomo (inteso come essere umano) cerca in maniera continua e costante quasi fosse un gesto involontario del corpo ma necessario, come respirare. L'amicizia al tempo dell'espatrio però è molto diversa da quella che si può costruire (o che ci si ritrova quasi come data) nella vita "normale". È molto diversa dagli amici di una vita con cui siamo cresciuti. Nasce in una maniera totalmente differente, per esempio davanti a una birra piuttosto tra i banchi di scuola o al parco vicino casa, ed evoluziona subito in una maniera incredibilmente rapida. Se fosse una relazione di coppia direi che non ha bisogno di aspettare anni prima della convivenza, qualche giorno dopo si cerca già l'anello di fidanzamento. Il risultato è quello di legare in una maniera incredibile con persone che hanno una vita profondamente diversa da quella che hai avuto tu, persone che magari non avresti mai avuto il piacere di conoscere se fossero nate nel tuo stesso paese o città, ma che ti trovi vicine perché in fondo hanno una cosa che nemmeno i tuoi amici di sempre potranno mai avere: il bisogno di cambiamento continuo e la ricerca di qualcosa che forse non esiste nemmeno. È per quello che ci si affeziona, che si costruisce un'amicizia incredibile in pochi giorni, o mesi, che si inizia a passere tutto il tempo libero insieme come si faceva ai tempi dell'Università. Prima di questo momento ho provato sensazioni simili solo quando vivevo a Londra o appunto negli anni dell'Università a Bologna. La cosa che sempre mi stupisce è appunto la forza con cui si crea questo legame e quanto questo legame è la cosa che più ti manca quando non ce più. Infatti, uno dei problemi dell'amicizia al tempo dell'espatrio è proprio la durata. L'amicizia al tempo dell'espatrio è come un amore estivo, è la ragazza di città che incontri al mare durante i 15 giorni di vacanza a cavallo del Ferragosto. È la tipa timida di cui ti innamori fin dal primo sguardo scambiato nel preciso momento in cui la BMW grigia targata MI la lascia libera di accarezzare il vento con i suoi capelli. È il sapore delle sue labbra salate la prima volta che riesci a darle un bacio dopo averla convinta a guardare un tramonto sul molo con te dopo l'ultimo bagno. È la luce dei fuochi d'artificio riflessa nei suoi occhi la notte di Ferragosto mentre i tuoi amici fanno casino e tu vuoi solo che quel momento possa non finire mai. Ma allo stesso tempo è il vuoto che lascia quando le vacanze finiscono, e salendo su quella BMW grigia targata MI lascia per sempre la tua vita. Chi viaggia lo sa. È costretto a convivere con la malinconia e la nostalgia dell'amore estivo, per questo forse cerca di sfruttare al massimo i momenti con le persone che si incontrano, perché sai che prima o poi se ne andranno...oppure te ne andrai tu. La differenza tra l'amicizia al tempo dell'espatrio e le amicizie di una vita è che le persone con cui sei cresciuto sono il tuo punto di riferimento. Sai che quando torni loro ci saranno sempre...e tu ci sarai sempre pure per loro. Sai che puoi cambiare, che loro possono cambiare, ma mai cambierà il modo in cui ci si vedrà. Nella mente di tutti l'immagine tornerà ai pomeriggi felici della scuola, alle partite in patronato, ai primi giornali porno comprati e nascosti nel cespuglio sotto casa. Alle prime sigarette, le prime birre, le prime canne e le prime esperienze sessuali. L'amicizia al tempo dell'espatrio è un'amicizia adulta che evoluziona in maniera diversa. Molte si perdono, ma quelle che resistono poi raggiungono quel grado di solidità che hanno gli amici di una vita...con qualcosa in più: la condivisione di quelle paure che solo chi vive a migliaia di chilometri da dove è nato e ha vissuto può capire. Nos vemos amigos!

Diario di bordo: 229 giorni dall'arrivo

Dedicato a tutti quelli che anche solo per qualche minuto o ora mi hanno accompagnato in questo mio viaggio che per nulla al mondo ho intenzione di far finire! Agli amici di una vita che mi seguono da lontano e agli amici che come me stanno godendo della bellezza di questo mondo a diversi fusi orari da me!

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4 commenti su “L’amicizia al tempo dell’espatrio!

  1. Ciao Michael,
    mi chiamo Elisa e vivo a in Austria e presto mi trasferirò in Olanda. Segue spesso il tuo blog, e devo dire che mi sono ritrovata in pieno con questo paragone dell’amicizia ad un amore estivo. Oggi a cena con due amici Italiani, è proprio nata una accesa discussione sull’amicizia e di cosa sia un legame forte. E come deve affrontare i legami quando si viaggia. Tornando a casa in tram ho ripensato molto alla discussione, e sono ritornata al tuo post. Dando un commento al tuo ultimo pensiero…..credo che i legami che si mantengono, è quando c’è la voglia di condividere sempre presente e futuro e non ricadere solo in un nostalgico passato, quando ci si sente o si vede.

    • Michael Di Pietro il said:

      Ciao Elisa,
      mi fa un sacco piacere sapere che mi leggi spesso 🙂 spero di scrivere sempre cose interessanti 😉
      E concordo pienamente col tuo pensiero!

      Un abbraccio

      Michael

  2. Ciao Micheal!
    Arrivo oggi per la prima volta sul tuo blog grazie a un suggerimento di Facebook 🙂 mi è piaciuto molto questo tuo post sull’amicizia ai tempi dell’espatrio. Non è per niente banale ed è un tema che ci tocca un po’ tutti, noi che abbiamo scelto di stare lontano da casa. Fare amicizie durante un viaggio è facilissimo, hai ragione, e anche quando si emigra si è più disposti a fare amicizia…perché abbiamo bisogno di costruirci un nuovo circolo di amicizie. È sempre difficile però salutare chi ci lascia. Onestamente, espatriare e viaggiare mi ha dato modo di capire chi sono i miei veri amici, quelli che voglio che rimangano nella mia vita. Tutti gli altri, sono spariti sulle loro “BMW grigie targate MI” 🙂

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